Evviva! Mi sto avvicinando sempre più al lavoro dei miei sogni. Questa settimana ho aggiunto un altro tassello. Ho fatto due conti a spanne (la contabilità non è il mio forte, ...seguo l'istinto) e ho fatto un piccolo-grande investimento per la mia azienda: un bel portatile nuovo! E super leggero. E ad alte prestazioni grafiche.
Ora ad esempio sono in cucina: i ragazzi sono a casa da scuola per le vacanze pasquali e abbiamo appena finito di fare colazione tutti insieme. Mi è venuta l'ispirazione per il blog ed eccomi qua a scrivere, concentrata su questo schermo mobile, su questa specie di specchio magico che posso portare ovunque con me e che mi collega in tempo reale al resto del mondo.
Wow, mi sembra davvero una meraviglia!
Oggi ho voglia di stare a casa? lavoro da casa, magari in pigiama. Ho bisogno di andare da un cliente? vado con il mio bagaglio di strumenti appresso. Sento la necessità di allargare i miei orizzonti? affitto una postazione di coworking. C'è un bel sole primaverile che chiama all'aperto? vado fuori in giardino, al parco, al mare, in aperta campagna e porto la mia nuvola con me (il famoso clouding di stevejobbiana e profetica memoria).
Non sono per il lavoro sempre, ovunque e a qualsiasi ora. C'è un tempo per il lavoro e un tempo per le relazioni. E un tempo per la solitudine e il silenzio. Sono distribuiti nella mia vita in maniera fluida, ma anche il più possibile "rispettosa": quindi niente email su cellulare e niente Facebook in compagnia. Niente discorsi di lavoro a tavola e niente Wathsapp a tutte le ore (questo è un intento spesso titanico).
Sono ricette molto personali che sperimento e correggo giorno dopo giorno, imparando dagli errori e cercando sempre, come un faro nella nebbia, il benessere maggiore per me e chi mi circonda.
Ma lavorare nomade sì, un godimento che rende la mia professione sempre più un piacere invece che un dovere e che fa di questo portatile un nuovo amico/alleato verso nuove libertà.